50° anniversario dell’ultima ascensione di Dino Buzzati: al via la realizzazione di un progetto fotografico di promozione turistica del territorio
L’obiettivo dell’Amministrazione è di proseguire nell’azione di promozione turistica del nome di Cortina d’Ampezzo quale polo artistico e culturale
CORTINA D’AMPEZZO, 22 APRILE 2016 — «Per capirle, le Dolomiti, veramente, occorre un po’ di più. E non vogliamo dire arrampicate in piena regola. Bastano i sentieri. Entrare, avventurarsi un poco fra le crode, toccarle, ascoltarne i silenzi, sentirne la misteriosa vita». Così scriveva nel 1956 Dino Buzzati delle sue montagne. Così narrava dieci anni prima di affrontare, insieme con il giornalista Rolly Marchi, la scalata della Croda da Lago: la sua ultima ascensione su una vetta. Il 14 settembre 2016 ricorreranno i 50 anni da questa escursione in Ampezzo dello scrittore bellunese, «grande intellettuale i cui suggerimenti su come affrontare e rispettare la montagna, e i suoi tempi, sono sempre attuali — dichiara il Sindaco di Cortina Andrea Franceschi —, anche nell’era di un turismo globale che spesso ha ritmi troppo veloci e che a volte non riesce a sintonizzarsi con l’ambiente».
IL PROGETTO — Dunque, con l’obiettivo di proseguire nell’azione di promozione turistica del nome di Cortina d’Ampezzo quale polo artistico e culturale, il Comune ha dato incarico alla propria società partecipata Se.Am. S.r.l. affinché questa si attivi per la realizzazione di un progetto fotografico, che sia legato appunto al 50° anniversario dell’ultima ascensione di Dino Buzzati. L’importo massimo complessivo della realizzazione progettuale ammonta a Euro 15.000,00 (IVA inclusa).
IL SINDACO — «Quello che ospiterà Cortina, ne sono certo, sarà un progetto di alto livello. Avrà l’obiettivo di promuovere il turismo del nostro territorio attraverso la cultura e, in particolare, con la fotografia. Una fotografia che celebri Buzzati e ci riporti all’immagine che lo scrittore aveva della montagna — dichiara il primo cittadino di Cortina —, e a come è riuscito ad interpretare, con il suo spirito di osservazione e la sua arte, la bellezza delle Dolomiti. Con la sua viva curiosità è riuscito a coglierne gli aspetti più segreti, facendoli rivivere continuamente ancora oggi. Questa è una grande forza, che ci auguriamo, in qualche modo, di poter ridare al pubblico».
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