Dieci anni di Dolomiti UNESCO
I suoni, i volti e le voci delle Dolomiti, unite nel riconoscimento UNESCO. La festa per il decennale della proclamazione di Siviglia, con la quale le Dolomiti sono state iscritte nella lista del Patrimonio Mondiale, si è svolta stamane a Cortina, in una piazza Angelo Dibona stipata di pubblico. Le bande provenienti dai quattro ambiti territoriali del Patrimonio (Cortina d’Ampezzo, Pozza di Fassa, San Vigilio di Marebbe e Muggia) hanno salutato con l’Inno d’Italia l’inizio delle celebrazioni, che si sono fin dalle prime battute innestate sui festeggiamenti per l’assegnazione a Milano e Cortina dei Giochi Olimpici invernali del 2026: una grande occasione per i territori dolomitici ma anche una sfida da affrontare, come ribadito dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, nel segno della sostenibilità.
Con il coordinamento del giornalista Duilio Giammaria, si sono susseguiti gli interventi del sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina, del presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Graziano Pizzimenti, del Segretario Generale della Commissione Italiana per l’UNESCO Enrico Vicenti, del presidente della Regione Autonoma Trentino Alto Adige Sudtirol Arno Kompatscher, di Matteo Rosati, dell’ufficio regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa e del Sottosegretario di Stato per l’Ambiente e la Tutela del territorio e del mare (nonché presidente del Comitato per le celebrazioni del decennale del riconoscimento) Vannia Gava, che ha consegnato alla Fondazione Dolomiti UNESCO una medaglia della Presidenza della Repubblica.
Da parte di tutti gli intervenuti la conferma dello straordinario valore del riconoscimento UNESCO in termini di opportunità ma anche di responsabilità nei confronti del territorio. Una responsabilità ancora più evidente dopo la tempesta Vaia: è per questo che, in occasione del decennale, le Regole d’Ampezzo e il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo hanno fatto allestire i tavoli della degustazione finale utilizzando i tronchi schiantati. Una degustazione realizzata dagli chef ambassador della Fondazione 2021, grazie ai prodotti offerti dalla Rete dei produttori di qualità delle Dolomiti UNESCO. Le prossime sfide per una gestione condivisa dei nove Sistemi dolomitici Patrimonio Mondiale sono state al centro della tavola rotonda, cui hanno preso parte Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer, Assessore alla Tutela del Paesaggio della Provincia Autonoma di Bolzano, Antonio Mantovani, vicepresidente del CAI Nazionale, Natalia Ranza, Amministratore delegato Dolomitibus, Alessandro Benetton, Presidente della Fondazione 2021, Federico Caner, Assessore al Turismo della Regione Veneto, Roberto Padrin, Presidente della Provincia di Belluno, Mario Tonina, vice presidente della Provincia Autonoma di Trento e della Fondazione Dolomiti UNESCO.
Unanime la convinzione che la Fondazione Dolomiti UNESCO debba essere sempre più valorizzata nella sua funzione di laboratorio per la condivisione di politiche innovative e finalizzate a dare alla montagna vivibilità e sviluppo sostenibile.
Protagonisti anche i bambini e i ragazzi: quelli delle associazioni sportive di Cortina che, accompagnati da Kristian Ghedina, hanno lasciato le impronte delle proprie mani nell’argilla, e quelli che da oggi saranno impegnati nel campo sentieri organizzato dall’alpinismo giovanile di SAT, CAI Veneto, CAI FVG e CAI Alto Adige a Selva di Cadore, per imparare il valore della cura del territorio.
L’ultimo intervento è toccato al direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO Marcella Morandini, che ha illustrato i risultati raggiunti e presentato alcuni dei progetti che vedranno protagonista l’intero territorio dolomitico nei prossimi mesi, come ad esempio la raccolta fondi #SOSerrai per la ricostruzione dei Serrai di Sottoguda, porta di accesso alla Marmolada. La parola d’ordine per il prossimo decennio rimane la conservazione attiva di un territorio unico al mondo, da attuarsi con quello spirito collaborativo che oggi si respirava nell’atmosfera festosa di Cortina, insieme alla capacità di guardare al di là dei confini amministrativi e delle differenze.
La festa ora si sposta a San Vigilio di Marebbe, in Val Badia, dove il 29 giugno si svolgerà il “Dolomites UNESCO Fest” all’insegna della cultura, della partecipazione popolare, della musica e della gastronomia.
E, terminate le celebrazioni, resta il fascino silenzioso della natura. L’incanto di quelle montagne – le Dolomiti – riconosciute ufficialmente patrimonio mondiale UNESCO il 26 giugno 2009, e qui raccontate per immagini nella video-infografica a cura di Duilio Giammaria, noto volto Rai. Dolomiti come archivio della storia della terra e come sguardo privilegiato al futuro, Dolomiti dal valore sociale, di cooperazione e di innovazione, e Dolomiti come spazio di vita, perché vivere in montagna significa vivere di montagna, mantenendo abitato un territorio così vivo, e vitale per tutti. Dieci anni, dieci reason why per scoprirle o riscoprirle. E forse anche molte di più.