NUOVO SENTIERO DELLE CASCATE LUNGO IL RU DE FEDERA
Il progetto del sentiero delle cascate del Ru de Fedèra prevede la risalita quasi integrale del torrente, dalla località di Bariza in Cu fino alla Monte de Fedèra; ne rimangono esclusi solo l’estremo tratto inferiore, verso la confluenza con il Boite e il tratto superiore, da Fedèra al Lago da Lago.
L’itinerario è suddiviso in tre stralci: il primo, da Bariza in Cu al Pian del Legname, che si sviluppa in parte a una certa distanza dal corso d’acqua, per aggirare alcuni tratti franosi e impervi; il secondo, dal Pian del Legname al Ponte de Fedèra, che prevede una variante impegnativa lungo la forra ed una più facile su un sentiero più discosto; il terzo, dal Ponte de Fedèra alla malga.
Nell’esecuzione dei lavori si è proceduto dall’alto al basso; attualmente risulta compiuto e percorribile il terzo tratto, già segnalato e messo in sicurezza; sono in corso i lavori sul secondo tratto, mentre quelli sul primo avranno inizio a partire dal prossimo autunno.
Il tratto superiore, ufficialmente aperto da qualche giorno, è dotato di 4 passerelle e 3 punti panoramici; esso sfrutta in pieno i varchi offerti dalla geomorfologia del terreno, insinuandosi in corridoi paralleli al corso d’acqua e avvicinandosi allo stesso nei punti più spettacolari, di fianco alle cascate, alle pozze e agli scivoli più accessibili. Al tempo stesso, avendo utilizzato il più possibile tratti esistenti di sentiero e limitato al minimo indispensabile le dimensioni e il numero delle infrastrutture, l’impatto che ne risulta è quasi inesistente.
Pur presentando alcuni tratti attrezzati ed esposti, il sentiero è adatto a tutti ed è percorribile senza alcuna attrezzatura da ferrata; sono sufficienti buone calzature.
Il dislivello del tratto già aperto va dai 1600 metri del Ponte de Fedèra ai 1800 della malga ed è percorribile, in sola andata, in poco più di un’ora, con le dovute soste contemplative.
Fra i motivi di fondo che hanno indotto le Regole d’Ampezzo a proporre un itinerario di questo genere, sull’onda positiva di quello già collaudato e conosciuto dei Canyons e delle Cascate di Fanes e Travenanzes, vi è anche l’intenzione di portare residenti e appassionati a meglio conoscere le bellezze naturali legate ai corsi d’acqua e a far comprendere il valore immateriale di cui essi sono portatori, al di là della mera energia idroelettrica che sviluppano nella loro discesa verso valle e che è attualmente nel mirino di molti sfruttatori. L’energia si può produrre anche altrove, mentre la bellezza di questi corsi d’acqua è irreplicabile ed è una ricchezza che solo le valli ampezzane e poche altre possiedono.