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Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile Regionale ha emesso un bollettino di aggiornamento della situazione in base alle evoluzioni meteo.
Come attesto, da ieri sera precipitazioni estese in tutta la Regione. La situazione attuale vede precipitazioni in spostamento da sud-ovest a nord-est che interessano gran parte del Veneto, anche con rovesci a tratti.
Si è alzata rispetto al previsto la quota neve che sulle Prealpi a 1700/1900 m, sulle Dolomiti molto variabile tra i 900/1100 m delle zone più chiuse e i 1400/1600 m delle zone più aperte.
Per quanto riguarda la situazione dei fiumi, si segnalano dei lievi incrementi nelle sezioni montane e pedemontane di alcuni corsi d’acqua. L’incremento più significativo si è registrato sull’Agno a Recoaro, che ha superato la prima soglia di guardia. Sul resto dei corsi d’acqua non si sono ancora registrati incrementi, e i livelli sono in generale in lenta diminuzione dopo la morbida di due giorni fa. Al momento non sono stati segnalati fenomeni franosi sui versanti.
Le previsioni fino alle 15 di oggi indicano persistenza precipitazioni estese, dalla costa alle zone pedemontane e montane da discontinue/modeste (1-5 mm/h) a frequenti/moderate (5-10 mm/h). Quota neve sulle Prealpi stabile attorno ai 1700/1900 m, sulle Dolomiti generalmente stabile a 1400/1600 m sulle zone più aperte ed in risalita fino a 1400/1600 m sulle zone più chiuse. I venti sulla pianura andando dalla costa alla pedemontana continueranno ad essere da tesi e provenienti da sud-est a moderati con tendenza a disporsi da nord-est, nelle valli deboli/moderati con direzione variabile, in alta montagna forti / molto forti da sud-est
In base alle previsioni per le prossime ore si attendono ulteriori incrementi dei livelli idrometrici nelle sezioni montane e pedemontane di quei corsi d’acqua, i cui bacini montani saranno interessati dalle precipitazioni più significative.
Le precipitazioni previste potranno, inoltre, creare possibili locali disagi nella rete di drenaggio urbano e in alcuni canali della rete secondaria. La saturazione dei terreni potrà determinare l’innesco di fenomeni franosi superficiali sui versanti.