L’Italia del parabob a un passo dal podio.
Per una manciata di centesimi, l’Italia del parabob non ha festeggiato un traguardo storico. Per ben due volte in queste prime gare di Coppa del Mondo, i piloti azzurri si sono avvicinati al tanto ambito podio. Il primo è stato il toscano Fabrizio Caselli: il toscano ha chiuso quarto nella prima delle due gare previste giù dal budello di Lillehammer.
Questo weekend, invece, l’impresa l’ha sfiorata a Oberhof, il più giovane del gruppo italiano. Flavio Menardi, ampezzano classe 2000, si è piazzato quarto nella discesa che valeva anche per il titolo europeo. Il rammarico, ovviamente c’è, ma dall’altro lato questi due risultati, oltre ai buoni piazzamenti di Pier Alberto Buccoliero, testimoniano la crescita del team azzurro.
«L’aspetto più positivo è che non ci siano gerarchie precise nella nostra squadra e che, a rotazione, i ragazzi si siano alternati nelle posizioni di vertice, a testimonianza che il loro valore è buono e che il podio ormai è alla nostra portata, è solo questione di dettagli – commenta Gianfranco Rezzadore, presidente del Bob Club Cortina e referente federale per il parabob -. Va detto tra l’altro, che i ragazzi si sono preparati agli appuntamenti di Coppa del Mondo con appena una dozzina di discese di allenamento sulle spalle, per cui il loro potenziale è davvero alto. Grazie all’aiuto del tecnico Loris Ottaviani, ex azzurro di bob, possono arrivare lontani. Il sogno? Che la nostra disciplina entri nel programma paralimpico a Milano Cortina 2026 e che, nel frattempo, presto ci si possa allenare sulla pista che dovrebbe essere pronta per quei Giochi».
Il prossimo appuntamento di Coppa del Mondo sarà dal 20 al 26 gennaio a St. Moritz e, poche settimane dopo, è previsto un corso piloti a cui hanno aderito già tre nuove leve, tra cui la prima donna. La famiglia azzurra del parabob continua a crescere.