ALTRE 16MILA MASCHERINE, CON LE LINEE GUIDA PER LA DISTRIBUZIONE
Continua anche oggi il flusso delle mascherine in distribuzione dalla Regione Veneto. Dopo il pacco da 24.200 pezzi di sabato, domenica ai magazzini provinciali della Cal di Limana sono arrivati altri pacchi, per oltre 16mila mascherine. Alle squadre di Protezione Civile sono giunte anche le linee guida da seguire per la distribuzione, che comincerà oggi.
Si ricorda che le mascherine:
Non sono da considerare presidi medici;
Mirano ad assicurare maggiore protezione in caso di uscita dalla propria abitazione, fermo restano l’obbligo di rispettare la distanza minima di un metro tra le persone;
Sono strettamente personali e non è in alcun modo consentito un utilizzo promiscuo, neanche tra i componenti dello stesso nucleo familiare;
Non sono lavabili.
Le dotazioni vengono prelevate direttamente dal deposito di Padova, attraverso regole precise. Spetta poi ai Comuni provvedere alla distribuzione «a tutti i nuclei familiari, individuando le modalità di consegna» si legge nelle linee guida.
Quanto allo smistamento e composizione dei pacchetti di mascherine destinati alle singole famiglie, «l’operazione verrà eseguita con mascherina chirurgica e guanti monouso avendo cura di non creare assembramenti di persone. Per la predisposizione dei pacchetti da distribuire, possono essere utilizzati sacchetti trasparenti tipo “freezer” o per alimenti o simili».
Sempre secondo le linee guida regionali, «è rimessa alla valutazione dei sindaci l’individuazione delle modalità di distribuzione alle famiglie». Ci sono però alcune indicazioni precise: «Vanno individuate modalità tali da consentire, possibilmente, la distribuzione capillare a tutti i cittadini residenti; vanno individuati prioritariamente nella consegna le fasce più deboli della popolazione e più esposte al rischio di contagio, con particolare riferimento alle persone anziane, come individuate da ciascun Comune, ai soggetti con patologie particolari e ai nuclei familiari con soggetti affetti da disabilità, nel rispetto delle norme di tutela della riservatezza dei dati personali; la consegna tiene conto della composizione del nucleo familiare, in modo da garantire un numero di mascherine pari a quello dei componenti; vanno individuate modalità tali da evitare ogni possibile assembramento di persone, privilegiando, a tale scopo, la consegna porta a porta; i sindaci, per motivata ragione, potranno individuare modalità suppletive e/o alternative, fermi restando gli obiettivi e le cautele sopra indicati. In linea generale si dovrà tenere lo stesso comportamento seguito per la consegna a domicilio della spesa o dei medicinali, lasciando quindi sulla soglia quanto dovuto e suonando il campanello, verificare che venga ritirato il pacchetto. In caso di mancata risposta il pacchetto viene ritirato e riportato presso la sede comunale. È obbligatorio, per gli addetti alla consegna, l’utilizzo di mascherina chirurgica e guanti monouso, con possibilità di ricambio durante il turno, e adeguata dotazione di soluzione alcolica per la disinfezione delle mani».
«Vale comunque il principio di rimanere a casa – aggiunge il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile, Massimo Bortoluzzi -. Le mascherine sono un valido schermo protettivo per quel genere di spostamenti indifferibili e urgenti che per alcuni saranno necessari nei prossimi giorni. Ringraziamo ancora una volta i volontari per il prezioso compito che stanno portando avanti».