Positive al Coronavirus se ne vanno in giro: fermate dai Carabinieri.
Se ne vanno in giro senza motivi indifferibili e urgenti, come previsto dal Dpcm. Per di più erano positive al Coronavirus. Fermate dai Carabinieri rischiano l’accusa di epidemia colposa.
Il fatto risale a ieri pomeriggio (martedì 7 aprile). I Carabinieri forestali di Belluno stavano effettuando il normale servizio di controllo, in zona Polpet, a Ponte nelle Alpi. Tra le auto fermate ne hanno trovata una al cui interno c’erano papà, mamma e figlia minore. I militari hanno chiesto perché la famiglia fosse in giro ed erano pronti prendere l’autocertificazione. È bastato poi inserire il nome della madre e della figlia nella banca dati per avere il responso: entrambe erano sottoposte all’obbligo di isolamento domiciliare fiduciario. Erano, infatti, risultate positive al Coronavirus e in attesa di nuovo tampone. Dovevano pertanto stare in quarantena e isolate.
Con tutte le cautele del caso, i Carabinieri forestali, hanno verificato con l’Ulss di non essere di fronte a qualche errore di inserimento dati. E hanno avuto la conferma: madre e figlia dovevano stare in isolamento domiciliare. Tra l’altro, proprio stamattina è arrivato l’esito del secondo tampone (effettuato ieri): il responso convalida la positività delle due.
L’ipotesi di reato nei confronti della signora prevede la pena dell’arresto (da 3 a 18 mesi) e l’ammenda da 500 a 5 mila euro. Ma il comportamento irresponsabile della donna, che non ha spiegato subito ai militari il proprio stato di positività al Covid-19, potrebbe far propendere la Procura della Repubblica anche per la violazione dell’articolo 452 del codice penale (“Delitti colposi contro la salute pubblica”) che prevede la reclusione da 1 a 5 anni sino al più grave reato del Codice Penale (articolo 438) “Epidemia”, punito con l’ergastolo.