Gli interventi del Soccorso Alpino a Val di Zoldo, Borca di Cadore, Lozzo di Cadore e Belluno
Val di Zoldo (BL), 15 – 11 – 20
Alle 11.40 circa la Centrale del 118 è stata allertata da alcune persone che avevano visto volare due persone dalla Via Benvegnù alla Pala della Gigia, in Moiazza. Mentre l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore decollava, è arrivata una seconda chiamata, da parte di una seconda cordata, che avvisava che i due rocciatori, caduti per una decina di metri dal terzo tiro, si trovavano sulla cengia assieme a loro: un ragazzo era incolume, una ragazza, L.C., 30 anni, di Conegliano (TV), aveva invece riportato possibili traumi. Una volta individuati, l’eliambulanza ha recuperato l’infortunata con un verricello di 45 metri, per trasportarla all’ospedale di Belluno. Il compagno è invece rientrato con l’altra cordata.
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Belluno, 15 – 11 – 20
Alle 15.20 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Belluno per un escursionista che si era fatto male lungo il sentiero numero 509, che da Casera Ronch scende al Rifugio Col di Roanza. L’uomo, che si trovava con un amico, era scivolato in un tratto molto ripido a 980 metri di altitudine, riportando la sospetta frattura di una caviglia. Otto soccorritori si sono avvicinati con due jeep per poi salire a piedi una quarantina di minuti. Una volta da lui, gli hanno prestato prima assistenza e hanno liberato la zona dai cespugli per favorire l’intervento dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato medico e tecnico di elisoccorso con un verricello di 40 metri. Stabilizzato, l’infortunato, un uomo di Spinea (VE), è stato issato a bordo e trasportato all’ospedale di Belluno. I soccorritori sono rientrati assieme all’amico e lo hanno riaccompagnato alla macchina.
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Lozzo di Cadore (BL), 15 – 11 – 20
Poco prima delle 19 il Soccorso alpino del Centro Cadore è stato allertato a seguito del ritardo di un quarantaquattrenne del posto, uscito con lo zaino per una passeggiata e non rientrato. I soccorritori hanno iniziato a perlustrare la zona del lungolago fino ad arrivare a Ligonte, dove, all’inizio della palestra di arrampicata, lo hanno trovato senza vita. Non si sa se per una manovra sbagliata, facendo una calata sopra uno strapiombo, l’uomo era rimasto sospeso nel vuoto con la corda attorcigliata attorno al corpo. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione della salma, i soccorritori la hanno recuperata e affidata al carro funebre.
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Borca di Cadore (BL), 15 – 11 – 20
Attorno alle 15 il Soccorso alpino della Val Fiorentina è stato attivato per una coppia di escursionisti in difficoltà. I due, un trentaquattrenne e una ventisettenne di Montebelluna (TV), erano partiti dal Rifugio Città di Fiume, avevano percorso il sentiero Flaibani e, pur senza ramponi, seguendo le tracce lasciate nella neve da una persona che li precedeva, erano arrivati in cima alla Val d’Arcia. Al momento di rientrare, però, erano riusciti in qualche modo ad abbassarsi di quota, finché non erano arrivati in un punto totalmente ghiacciato e si erano bloccati vicino a un masso. Risaliti alla loro posizione grazie alle coordinate del luogo, i soccorritori li hanno individuati e raggiunti. Hanno dotato ciascuno dei due di ramponi, li hanno imbragati e assicurati con la corda per farli scendere di una cinquantina di metri e tornare sul terreno privo di neve. La squadra è quindi tornata con la coppia al Città di Fiume.