Cancia, in dirittura d’arrivo i lavori del primo stralcio di messa in sicurezza del canalone
I lavori al canalone di Cancia (Borca di Cadore) sono ormai ai dettagli finali. La briglia frangicolata di tecnologia giapponese Sabo Dam – la prima in Italia – è stata installata: consentirà di trattenere a monte la parte solida delle colate detritiche; e anche il canale di scolo delle acque del Bus del Diau è concluso: permetterà di togliere la parte liquida delle colate, limitando il trasporto di materiale verso valle. Nel giro di qualche settimana l’opera sarà completata definitivamente, in anticipo sui tempi del cronoprogramma, che prevedeva due anni abbondanti di lavori.
«Si tratta del più grande cantiere avviato dalla Provincia negli ultimi anni, fondamentale per la messa in sicurezza dell’abitato di Cancia che da anni attendeva quest’opera – commenta il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi -. La progettazione è stata l’esito di anni di coinvolgimento dell’Università e dei massimi esperti del settore, che hanno seguito tutte le fasi della realizzazione. Abbiamo consegnato i lavori nel settembre 2019 e potremo inaugurare l’opera conclusa entro l’inizio di settembre. Dopodiché lavoreremo per il secondo stralcio che prevede un’altra briglia simile a valle».
Il primo stralcio ha comportato un investimento da parte della Provincia di 4.135.000 euro. Con la seconda fase delle opere si arriverà a circa 7,5 milioni. «Cifre che testimoniano la grandezza e l’importanza dell’intervento, necessario per evitare che colate importanti arrivino a lambire l’abitato di Cancia» continua il consigliere Bortoluzzi. L’ultimo episodio risale al 18 luglio 2009, quando persero la vita due persone. In occasione di acquazzoni particolarmente violenti, infatti, il canalone dell’Antelao scarica grandi quantità di acqua, e per effetto del dilavamento, massi e fango scendono a valle con grande velocità. La briglia ha proprio l’obiettivo di fermare questo genere di colate, mentre il canale del Bus del Diau impedisce che a monte si incontrino acqua e massi.
«Gli ultimi eventi meteo importanti, ad esempio di fine agosto 2020, hanno mostrato subito l’efficacia del canale e la funzionalità dell’opera, visto che nel vascone di accumulo a valle sono arrivati solo ghiaia e fango – conclude il consigliere Bortoluzzi -. È per questo che lavoreremo sin da subito al secondo stralcio, così da ridurre ancora di più il rischio di colate e mettere in sicurezza Cancia e i suoi abitanti. La volontà della Provincia è anche quella di coinvolgere gli enti locali del territorio, per trovare un sito in cui stoccare il materiale di colata, non solo quello di Cancia, ma di tutti i dissesti della Valboite».