Allarme di Confcommercio sui prezzi dei carburanti
«Stiamo assistendo impotenti ad un escalation dei prezzi dei carburanti che temo metterà alcuni settori ed imprese in ginocchio in brevissimo tempo». L’allarme viene lanciato da Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno.
«Ci stanno contattando vari gestori di impianti stradali che, a fronte di un guadagno ormai irrisorio di 25/30 millesimi al litro, si vedono drasticamente ridurre le vendite perché l’utenza ovviamente a sua volta è costretta a contrarre i consumi; del resto con benzina e gasolio a ben oltre i 2 € ed in continua crescita ciò risulta del tutto comprensibile. I gestori, anticipando le somme per l’acquisto del prodotto non riescono più a sostenere l’impatto dei
carichi in cisterna. Non posso più ordinare benzina e gasolio».
«Se guardiamo ad altre categorie – continua Doglioni – non posso che pensare ad esempio ai commercianti ambulanti che per raggiungere ogni giorno le proprie piazze mercatali devono “macinare” decine e decine di chilometri affrontando il conseguente pauroso aumento dei costi di rifornimento con scarse e sempre più incerte possibilità di assorbimento sul lato vendite. Per non parlare ovviamente di autotrasportatori, padroncini, imprese della distribuzione all’ingrosso che ogni giorno hanno sulle strade i propri mezzi per le consegne». «Lo stesso turismo, nella sua fase conclusiva di una stagione invernale comunque non trionfale, subirà una contrazione di arrivi e presenze considerando quanto impatta sul cliente finale il costo degli spostamenti. Al pari la cena in ristorante o in pizzeria rischiano di andare sempre più in cima alla lista delle rinunce da parte dei cittadini rispetto alle spese obbligate anch’esse in drammatico aumento (bollette energetiche e di riscaldamento in primis). Allo stesso modo, ad esempio, tutte le attività legate al tempo libero come il cinema, la palestra che stavano solo ora rialzando la testa dalle conseguenze della pandemia». Sul fronte delle dinamiche dei prezzi dei carburanti a Doglioni, in rappresentanza di tutti i settori di Confcommercio Belluno, non resta che appellarsi ancora una volta alla politica, ai parlamentari bellunesi ed al Ministro D’Incà.
«Io non sono un tecnico in materia – afferma Doglioni – ma è evidente che in Italia, sul tema dei prezzi dei carburanti ad acquire gli effetti delle dinamiche internazionali legate alle materie prime, alla guerra, alla pandemia ecc. via sia una politica fiscale ed impositiva del tutto anomala e penalizzante. Una componente fiscale che incide per il 55% sul prezzo alla pompa non è più sostenibile, giustificabile e tollerabile. Mi chiedo cosa ci fanno ancora tra
le accise somme riferite ad emergenze anche antecedenti alla seconda guerra mondiale (guerra di Etiopia), a crisi economiche del secondo dopo guerra, ad eventi atmosferici come alluvioni e terremoti di ormai 50 anni fa. L’Italia si sta fermando di nuovo. Non possiamo permetterlo».