NUMEROSI SOCCORSI IN QUOTA
Altra giornata di grande lavoro, ieri, per il Soccorso Alpino.
Attorno alle 13.50 l’elicottero di Dolomiti Emergency è volato lungo la Ferrata Vandelli al Col del Fogo, dove un turista statunitense, che la stava percorrendo assieme alla compagna e a un’amica, aveva perso i sentimenti dopo aver sbattuto la testa su una roccia sporgente. Individuato il punto dove si trovavano i tre, l’eliambulanza ha sbarcato nelle vicinanze in hovering equipe medica e tecnico di elisoccorso, che hanno raggiunto il trentenne, che si era ripreso, lo hanno valutato e, una volta caricato a bordo sempre in hovering, lo hanno trasportato all’ospedale di Cortina. Le due ragazze sono rientrate autonomamente.
Verso le 15.30 l’eliambulanza di Fiames è poi stata inviata sulla sentiero che scende dal Rifugio Coldai verso Malga Pioda, a seguito della segnalazione di alcuni passanti, che si erano imbattuti in un uomo colto da malore assistito dalla moglie, poi raggiunta dal gestore della malga. Sbarcati in hovering, i soccorritori hanno prestato le prime cure a L.S., 72 anni, di Brugine (PD), per poi imbarellarlo e recuperarlo con un verricello di 20 metri. L’escursionista è stato quindi accompagnato all’ospedale di Agordo per le opportune verifiche.
Passate le 17 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto alla fine di una via alpinistica in Moiazza, per uno scalatore disidratato e stremato. Individuato sullo Spigolo Sorarù, A.G., 59 anni, di Mogliano Veneto (TV), è stato recuperato assieme al compagno dal tecnico di elisoccorso, utilizzando in verricello di 65 metri. Il rocciatore è stato quindi visitato dall’equipe medica in attesa al Rifugio Carestiato, rifiutando il trasporto in ospedale.
Passate le 19 la Centrale del Suem è stata allertata da una coppia di alpinisti belgi, lui 37, lei 27 anni, sfiniti dal caldo e impossibilitati a proseguire, 200 metri sotto la cima dell’Agner. La cordata, che stava scalando lo Spigolo nord, è stata individuata dall’equipaggio dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano e recuperata con un verricello di 50 metri. I due rocciatori sono quindi stati trasportati a valle e affidati a una squadra del Soccorso alpino di Agordo, che si era preparata a intervenire in supporto alle operazioni, se necessario.
Foto di repertorio