Morto lo stambecco soccorso domenica in zona Sorapis
«La montagna ama chi le lascia i suoi fiori, si diceva una volta. Direi che oggi, la montagna ama chi la frequenta con rispetto e non sopporta chi abbandona rifiuti nell’ambiente». È il commento del consigliere provinciale delegato a caccia e pesca, a poche ore dal ritrovamento della carcassa dello stambecco soccorso domenica in zona Sorapis, in una vasta operazione coordinata dalla Polizia Provinciale.
L’animale aveva ingerito una vecchia lattina arrugginita ed era stato operato dal veterinario, portato in quota con l’elicottero Drago 139 dei Vigili del fuoco. Due giorni dopo però è stato ritrovato morto.
«Purtroppo questa notizia rende evidente il problema dei rifiuti abbandonati in ambiente, come un fatto non solo di decoro estetico, ma pericoloso per molteplici aspetti» sottolinea il consigliere delegato. «Dimostra anche che nonostante gli enormi sforzi messi in campo per salvare un animale protetto, le ferite erano tali da aver provocato la morto, come spesso accade quando la fauna selvatica è in difficoltà. Questo rende ulteriormente merito al protocollo che abbiamo messo in pratica nell’ultimo anno – approvato anche da Ispra – per gli ungulati investiti. Protocollo che prevede, a seguito di analisi del veterinario o di personale esperto, l’eutanasia per cervi e caprioli gravemente feriti, con conseguente depennamento dal numero dei capi prelevabili. Uno strumento che da un lato evita sofferenze indicibili agli animali investiti, dall’altro garantisce il rispetto dei numeri stabiliti di anno in anno per i prelievi venatori».