SITUAZIONE MONTESSORI. L’INTERVENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
L’Amministrazione comunale di Cortina d’Ampezzo, interviene in una nota, sulle problematiche inerenti il Centro Montessori Facciamo un Nido di Zuel.
Di seguito riportiamo il comunicato stampa dell’Amministrazione comunale.
«L’amministrazione Comunale, non appena insediatasi, tra le molte questioni, ha preso in mano anche le problematiche inerenti il Centro Montessori Facciamo un Nido di Zuel. Da un lato la lodevole e storica iniziativa di un’associazione privata che ha avviato da anni un servizio importante nel territorio comunale, dall’altro un lascito di fatti ed atti amministrativi che andavano ripresi uno ad uno nello spirito del corretto agire amministrativo. Il faro è stato sempre stato quello di tutelare i bimbi, le famiglie, seppur all’interno, di un quadro normativo ben definito e in gran parte complicato da diverse scelte di coloro che se ne erano occupati in precedenza, sia dal lato dell’associazione che da quello dell’Amministrazione. In un contesto così difficile assumere gli atti idonei non è stata una partita semplice, soprattutto perché i necessari e doverosi meccanismi dell’agire della Pubblica Amministrazione sono spesso materia ostica per i privati, che faticano a comprendere che il volere e i desideri umani possono trovare luogo solo se conformi al corretto agire dell’Amministrazione. L’uso intensivo dei social non ha fatto altro che generare confusione e false rappresentazioni di una realtà inesistente.
L’Amministrazione ormai da tempo ha tentato di indicare all’Associazione Facciamo un Nido la strada corretta per risolvere al meglio l’intricata vicenda; ciò anche alla luce del fatto che essa dura purtroppo da molti anni, precedenti all’insediamento di questa Amministrazione, ed è stata complicata dall’esito contraddittorio delle azioni legali che l’Associazione ha voluto intentare contro il Comune, convinta delle sue ragioni, a dispetto di plurime e plurime valutazioni di segno diverso. Poiché l’Amministrazione si muove con atti, provvedimenti e nel rispetto delle sentenze, oggi va necessariamente preso atto di quanto stabilito dalla Seconda Sezione Civile della Corte d’Appello di Venezia. Essa infatti dapprima con provvedimento d’urgenza e, poi, con ordinanza, ha deciso, di sospendere l’efficacia esecutiva della sentenza di primo grado del Tribunale di Belluno che era stata ritenuta la dimostrazione delle ragioni dell’Associazione. A ben vedere già la Sentenza di primo grado, letta in modo oggettivo, aveva chiaramente stabilito che la permanenza dell’associazione nell’immobile comunale era priva di un titolo legittimo, con dirette conseguenze sull’erogazione dei contributi e sulla congruità del “canone”. È pertanto sufficiente affermare che la Corte d’Appello ha rilevato un “consistente fumus” vale a dire il verosimile fondamento delle ragioni dell’appello che il Comune ha dovuto presentare e, sebbene in via sommaria e preliminare, ha riconosciuto un fondamento a tutti quegli argomenti di legittimità che il Comune aveva già posto direttamente all’Associazione in via non contenziosa per indicare la corretta soluzione. Dunque la Sentenza di Belluno, il cui esito è stato preso per definitivo dall’associazione, non è, in realtà, oggi eseguibile poiché, i Giudici di Secondo grado hanno riconosciuto né potrebbe derivare un danno grave ed irreparabile per il Patrimonio Pubblico.
È dunque importante che l’Associazione e tutti i Cittadini siano a conoscenza che l’appello, ancor più oggi che è nota questa seppur provvisoria pronuncia, è stato un atto necessario a tutela dell’interesse pubblico, del pari dell’azione di liberazione dei locali. Dove gli atti, dovuti e vincolati non arrivano, è sempre arrivata la buona fede e buona volontà dei dipendenti comunali e dell’Amministrazione che ancora oggi si è fatta parte diligente con il Parroco Decano per offrire nuovamente ai bambini ed alle maestre la continuità dell’attività, consapevole del valore di ogni iniziativa benemerita, al di là delle scelte non sempre azzeccate del Direttivo. Quindi l’Amministrazione è sempre di tutti e per tutti, sempre aperta a soluzioni nell’interesse dei cittadini, al servizio della comunità con i precisi limiti, tuttavia, del rispetto della legge».