L’educazione sale sul pullman. Dolomiti Bus e Polizia di Stato spiegano ai bambini la sicurezza
La sicurezza parte da poche semplici regole. Continua il progetto “Mobilità sicura e sostenibile”, ideato da Dolomiti Bus spa e rivolto alle scuole del territorio bellunese. Una visita alla sede dell’azienda di trasporto, con un giro nelle officine meccaniche e nei garage, dove vengono allestiti e ricoverati i bus e pullman che quotidianamente effettuano il servizio sulle strade della provincia. E poi una lezione sul comportamento corretto da tenere a bordo dei mezzi, da quando si timbra il biglietto a quando si scende, prenotando la fermata.
L’obiettivo principale del progetto, che Dolomiti Bus spa porta avanti ormai da tempo, è quello di sviluppare, fin da piccoli e dagli anni dell’adolescenza, il rispetto per la cosa pubblica (il bus, in questo caso) e le buone regole del vivere civile. In questo modo, l’azienda del territorio intende dare un contributo alla formazione della cultura della legalità e del rispetto delle regole attraverso immagini di storia vissuta a bordo degli autobus: sporcizia, atti vandalici e graffiti. Situazioni che fanno male alla collettività di chi utilizza il servizio pubblico, ma che hanno anche risvolti amministrativi e penali.
Questa mattina sono stati i piccoli studenti della IV elementare di Taibon Agordino a visitare Dolomiti Bus. Con loro, anche gli operatori della Polizia di Stato, per l’ultima lezione dell’anno scolastico in collaborazione con la Questura di Belluno. Gli agenti, attraverso video e slide, hanno fatto riflettere i ragazzi sulle conseguenze di certi comportamenti. E hanno affrontato anche il tema del bullismo come una delle possibili manifestazioni di aggressività messe in atto dai bambini e dagli adolescenti a scuola, nei luoghi di ritrovo giovanili, e anche sull’autobus.
«La Questura collabora da anni con Dolomiti Bus. Crediamo molto in questi progetti, fondamentali per creare cittadini del futuro consapevoli» spiega Valentina Benvegnù, commissario della Polizia di Stato. «I bambini sono estremamente ricettivi, ed è importante trasmettere loro il senso civico e di rispetto delle regole e del bene comune. I bambini più piccoli tendono a fare domande su cosa fa la Polizia, su come lavora la Questura e sulle conseguenze delle azioni che si tengono. I ragazzi più grandi invece tendono a stupirsi di comportamenti che loro considerano goliardate e invece costituiscono reati di media gravità».
«L’incontro di oggi con la scuola di Taibon Agordino è l’ultimo con la presenza della Polizia all’interno del progetto “Mobilità sicura e sostenibile” che coinvolge gli istituti della provincia per veicolare messaggi di sicurezza e responsabilità non solo sul mezzo pubblico, ma nella vita di tutti i giorni» aggiunge Rosi Frate, responsabile qualità e formazione di Dolomiti Bus spa. «Un progetto che ci dà modo anche di valorizzare la professionalità degli autisti e di spiegare come lavora la nostra azienda di trasporto.
Il progetto “Mobilità sicura e sostenibile” proseguirà fino a inizio giugno, con le scuole materne. Il 15-16-17 e il 22 maggio ci saranno i piccoli di Mur di Cadola, mentre il 18 maggio toccherà ai bambini di Levigo. Chiuderanno l’asilo di Visome il 26 maggio e quello di Trichiana il 6 giugno.