La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB: ci siamo! Ascolta l’intervista con Simone Brogioni.
Cinque percorsi, cinque giornate di gara, 5.700 concorrenti provenienti da ogni angolo del mondo: questa è la sintesi de La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB®, l’evento internazionale di assoluto richiamo nel mondo del trail running.
Dal 21 al 25 giugno a Cortina d’Ampezzo (Belluno) si terrà la 16ª edizione, che permetterà ai partecipanti di vivere un’esperienza unica sui sentieri delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità Unesco, al cospetto delle vette più iconiche come le Tre Cime di Lavaredo, il Cristallo, le Tofane, il Sorapis e la Croda da Lago.
Come per gli anni passati, anche l’edizione 2023 ha fatto registrare il tutto esaurito: arrivano da 89 nazioni i 5.700 trail runner protagonisti sulle cinque distanze, sorteggiati tra le 12.500 richieste di iscrizione pervenute da 105 paesi.
Il programma di questa edizione si apre con una novità: la Lavaredo 10K by night, che partirà mercoledì 21 giugno alle 22 dal centro sportivo di Fiames, a cinque chilometri da Cortina. Il tracciato è molto veloce, con un dislivello positivo di soli 200 metri, e si snoda lungo i sentieri tra Fiames e Sant’Uberto, attraversando anche la galleria dell’ex ferrovia che univa Cortina a Dobbiaco. Saranno 400 i concorrenti al via.
Le altre quattro distanze della La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB®, Lavaredo 120K (5.800 metri di dislivello), Lavaredo 80K (4.600 metri di dislivello), Lavaredo 50K (2.600 metri di dislivello) e Lavaredo 20K (1.000 metri di dislivello) vedranno partenza e arrivo in Corso Italia a Cortina, tranne la Lavaredo 80K che ogni anno propone un luogo di partenza diverso.
«Dopo il via da Auronzo, nel 2019, Sesto nel 2021 e San Vigilio di Marebbe nel 2022, quest’anno la partenza della 80K sarà da San Vito di Cadore, precisamente dalle sponde del lago di Mosigo» spiegano Cristina Murgia e Simone Brogioni, direttori di gara. «La 80K permette di scoprire sentieri e paesaggi diversi delle splendide Dolomiti. Il primo tratto di percorso sale da San Vito di Cadore verso il rifugio San Marco per poi scendere verso la secolare foresta di Somadida, nel comune di Auronzo, prima di collegarsi al tracciato della 120K. Un grande grazie fin d’ora a tutti i rifugisti, alle tante associazioni che collaborano e ai seicento splendidi volontari che supportano organizzazione e concorrenti».
A proposito di tracciati, a causa della chiusura per lavori del ponte di Cadin, i primi due chilometri urbani della 50K e della 120K subiranno una modifica. Il nuovo percorso transiterà da Corso Italia, Piazza Fratelli Ghedina, via Paul Grohmann, via Cesare Battisti, Ponte Corona, Strada regionale 48, bivio per Cadelverzo, via Cadelverzo di Sopra, via Cadin di Sopra. Il chilometraggio e il dislivello rimarranno invariati.
La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB® darà spazio anche ai più piccoli: alle 11:00 di giovedì 22 giugno ci sarà infatti l’invasione gioiosa di Corso Italia dei 300 bambini e ragazzi da 0 a 13 anni che si sfideranno sulle tre distanze della Lavaredo Kids Race.
La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB® sarà anche l’occasione per conoscere da vicino dei campioni che hanno fatto la storia dell’ultratrail, tra i quali Anton Krupicka. L’americano, vincitore della Lavaredo Ultra Trail nel 2014, sarà ospite insieme a Michele Graglia, altro protagonista delle gare ultra, della Movie Night proposta da La Sportiva in Corso Italia alle 21:00 di giovedì 22 giugno.
Informazioni ulteriori sull’evento: lavaredo.utmb.world
La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB®
Nata nel 2007, la Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB® rappresenta il sogno di ogni trail runner. Si svolge in uno degli scenari di maggior suggestione delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità Unesco, quello di Cortina d’Ampezzo, sede di partenza e arrivo di tutti e cinque gli eventi che danno vita alla manifestazione, il più importante dei quali è la Lavaredo 120K, con i suoi 120 chilometri di sviluppo e 5.800 metri di dislivello positivo. Approfondimento: lavaredo.utmb.world
Ascolta l’intervista a Simone Brogioni dal lettore sottostante: