Per gli studenti pendolari, la Provincia studia la riqualificazione di un albergo a Borca di Cadore
Continua la ricerca di soluzioni per gli studenti pendolari. La Provincia di Belluno qualche mese fa aveva incontrato i presidi delle scuole superiori per spingere sulla proposta di un convitto nazionale diffuso, in grado di dare ospitalità ai ragazzi che dalle località più periferiche si spostano nei centri in cui sono localizzati gli istituti scolastici, superando il problema dei numeri minimi previsti dalle norme ministeriali. Adesso, su interessamento della consigliera provinciale delegata all’istruzione, Serenella Bogana, il lavoro di costruzione dell’ospitalità scolastica si arricchisce di un’ulteriore elemento: la possibilità di ricavare una trentina di posti letto in valle del Boite, a disposizione sia degli istituti superiori di Cortina (dove ci sono offerte formative di nicchia e di qualità, dall’alberghiero all’istituto per falegnami) sia di Pieve.
«Ci è stato proposto un vecchio albergo, in ottime condizioni, a Borca di Cadore» spiega la consigliera Bogana. «Si tratta del meublé Letizia, delle sorelle Perini, che ci hanno contattato per dare un utilizzo pubblico e di utilità sociale alla struttura di loro proprietà. Ci metterebbero a disposizione un immobile a prezzo di saldo rispetto al valore di mercato. Resterebbero da fare alcuni lavori di adeguamento, in modo da ricavare le stanze per l’ospitalità degli studenti. La Provincia farà le sue valutazioni, partendo dal fatto che oggi a Cortina e Pieve non esiste un convitto e le distanze dalla Valbelluna e dall’Agordino sono tali da precludere agli studenti la scelta di una scuola piuttosto di un’altra».
La consigliera Bogana sta seguendo da vicino la proposta, e nei giorni scorsi anche il presidente Roberto Padrin è stato in sopralluogo all’ex albergo Letizia. «Oggi dobbiamo ragionare di servizi di area vasta e un convitto scolastico a Borca può rappresentare un tassello importante per la vitalità non solo degli istituti superiori di Cortina e di Pieve, ma anche della stessa valle del Boite, in considerazione del fatto che potrebbe ospitare anche personale docente e Ata, non solo studenti» sottolinea Bogana. «I Comuni dell’area sono ben consapevoli del fatto che la carenza di case in affitto e i prezzi elevati richiesti diventano un ostacolo al reperimento di lavoratori in vari settori, comprese la scuola e la pubblica amministrazione. L’idea è solo a uno stadio embrionale, al momento. Ma ci stiamo lavorando».