ANAS: SOPRALLUOGO TECNICO PER MONITORARE L’AVANZAMENTO DEI LAVORI SULLE VARIANTI ALLA SS 51 “DI ALEMAGNA”

ANAS: SOPRALLUOGO TECNICO PER MONITORARE L’AVANZAMENTO DEI LAVORI SULLE VARIANTI ALLA SS 51 “DI ALEMAGNA”

Si è svolto venerdì 21 giugno 2024, un sopralluogo tecnico presso i tre cantieri Anas di realizzazione delle Varianti di Tai, San Vito e Valle di Cadore lungo la strada statale 51 “di Alemagna”.

Hanno partecipato il Prefetto di Belluno, Mariano Savastano, il Presidente di Anas gen. Edoardo Valente, il Presidente della Provincia Roberto Padrin e gli Amministratori dei Comuni interessati, il nuovo Sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon e i Sindaci di Valle di Cadore, Marianna Hofer e di Pieve di Cadore, Sindi Manushi, accompagnati dal Responsabile dell’area gestione rete Anas Veneto, Ettore de la Grennelais con gli staff di Direzione Lavori Anas.
 
Nel corso dei sopralluoghi si è presa visione dello stato dei cantieri e dell’avanzamento dei lavori iniziati da circa 10 mesi: le opere previste, strategiche per la mobilità della Provincia di Belluno e che impegnano risorse per oltre 250 milioni di euro, sono entrate nel vivo della loro realizzazione.

Il sopralluogo è iniziato dalla Variante di San Vito di Cadore, che comporta un investimento 64,8 milioni di euro, avrà una lunghezza di 2,3 km e si innesterà al tratto della SS 51 esistente mediante la realizzazione di due rotatorie a Est e Ovest dell’abitato di San Vito. L’opera, dai notevoli benefici attesi per il territorio in termini di traffico e vivibilità del centro, comprende anche la realizzazione di un nuovo ponte sul Ru Secco, di un viadotto in località Senes e di 4 gallerie artificiali lunghe complessivamente oltre 600 metri con funzione di mascheramento dell’asse stradale, nonché di “antirumore”.

I partecipanti al sopralluogo hanno percorso tutto il nuovo asse stradale, prendendo visione delle opere di sostegno in corso di realizzazione, tra cui le fondazioni delle spalle del viadotto Ru Secco, e le paratie a tergo delle gallerie artificiali previste. L’apertura di tutti i fronti del cantiere permette già adesso di apprezzare l’effetto di mascheramento visivo della nuova opera dai punti di osservazione di San Vito, dovuti alla accorta scelta del tracciato ed alle quote del piano viabile, operata in fase progettuale recependo le indicazioni provenienti dall’amministrazione comunale.

Proprio a San Vito, le Autorità intervenute hanno inteso fare nuovamente il punto sulle tematiche ambientali connesse all’esecuzione delle opere in Valboite, prendendo conoscenza dei primi esiti del complesso di controlli e verifiche del rispetto dei vincoli ambientali e realizzativi imposti dagli organi vigilanti, sia in sede di progetto che di esecuzione dei lavori. Attualmente non si registrano criticità ambientali ed i monitoraggi, effettuati sia da Anas nell’ambito dell’appalto sia da Arpav nell’ambito delle proprie funzioni ispettive e di controllo, evidenziano il rispetto dei parametri attesi per tutte le componenti monitorate (aria, acqua, flora, fauna etc.).

A seguito di segnalazioni da parte di gruppi ambientalisti, il monitoraggio della fauna è stato di recente ulteriormente ampliato per garantire la mancanza di effetti nocivi su alcune specie di particolare interesse, dimostrando che si tratta di strumenti dinamici e flessibili che consentono una pronta risposta alle segnalazioni che pervengono e che sono sempre tenute in debita considerazione.

A San Vito si è fatto anche il punto sulle pronunce giurisprudenziali recentemente emesse per i lavori di Anas, che hanno sino a questo momento sancito la piena regolarità dell’iter tecnico-amministrativo adottato dal Commissario Straordinario del Governo per le opere prima, e da Anas adesso.
Il sopralluogo è proseguito sulla Variante di Valle di Cadore, lunga circa 1,1 km, che vede un investimento di 75,6 milioni di euro e si innesterà sulla statale mediante una rotatoria dal lato Est (Tai di Cadore) e uno svincolo dal lato Ovest (Cortina d’Ampezzo).

I lavori prevedono anche la realizzazione di una galleria lunga circa 600 metri, di notevole complessità tecnica. Le attività sono ancora accompagnate da indagini archeologiche estensive all’imbocco Est, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica regionale, in quanto sono stati rinvenuti reperti antichi reputati di grande interesse scientifico.

Nonostante l’emergenza archeologica ancora in corso di scavo, le attività proseguono sia sull’imbocco Est, dove proseguono le operazioni di abbassamento del fronte in corrispondenza delle paratie di testa della Galleria, sia sull’imbocco Ovest. Proprio all’imbocco Ovest i partecipanti sono entrati nella nuova Galleria percorrendone a piedi i primi 60 metri ca..

In corso d’opera ed in accordo con l’Amministrazione Comunale, sono stati realizzati accorgimenti tecnici che eviteranno l’interruzione del percorso della ciclovia “Venezia-Monaco” durante i lavori, ed adottate tutte le cautele per minimizzare il disturbo alla popolazione ed all’ambiente.

Gli esiti dei monitoraggi e dei controlli indipendenti da parte di Arpav hanno infatti evidenziato sia in questo cantiere, sia nell’adiacente cantiere di Tai, come non si siano riscontrati superamenti a causa dei lavori di alcuna soglia di attenzione dei parametri ambientali monitorati, tra cui le polveri.

Il sopralluogo si è concluso presso il cantiere della Variante di Tai di Cadore. Essa, con un investimento di 109,8 milioni di euro, sarà lunga ca. 1.200 metri e si collegherà alla SS51 ed alla SS51 bis mediante svincoli a rotatoria, in parte già impostati sul terreno; risolverà il problema della congestione della circolazione e dell’inquinamento della omonima frazione di Tai tramite la costruzione di una galleria lunga 985 m.

Rispetto all’idea progettuale iniziale del 2017, nel corso del procedimento autorizzativo Anas ha operato importanti modifiche, per meglio inserire la Variante nel contesto ambientale anche grazie all’ascolto di istanze presentate da gruppi di cittadini e da loro rappresentanti.

Agli intervenuti sono stati illustrati gli avanzamenti rispetto alla visita precedente, con particolare attenzione alle misure di mitigazione degli impatti ambientali delle parti all’esterno; ed inoltre le migliorie apportate, in accordo con le Amministrazioni Comunali di Pieve di Cadore che si sono succedute nel tempo, per garantire la mobilità ciclo-pedonale e l’intermodalità della frazione di Nebbiù anche durante i lavori.

Gli intervenuti hanno percorso sia lo svincolo di “Tai Ovest”, dove è stata completata la galleria artificiale di approccio e sono in corso le opere di scavo dell’ammasso roccioso, sia a quello di “Tai Est”, dove le paratie di imbocco sono state completate ed è stata posizionata la prima centina della galleria.

I partecipanti hanno potuto nuovamente apprezzare come gli interventi si stiano svolgendo in piena aderenza alle autorizzazioni, non solo ambientali, che sono state rilasciate dagli organi centrali e regionali all’esito del complesso iter approvativo delle opere, a garanzia del rispetto del Territorio e dell’ambiente.

Le autorità ed i tecnici intervenuti hanno anche fatto il punto sul funzionamento e sulle sinergie di tutto il sistema di realizzazione delle opere e del regime dei controlli da parte de gli organismi competenti sotto il coordinamento della Prefettura di Belluno (Forze dell’Ordine, Ispettorato Territoriale del Lavoro, SPISAL, ARPAV etc.), indice della volontà di completare i lavori nel più breve tempo possibile ma senza mai derogare ad alcun aspetto di presidio della legalità e della corretta realizzazione delle opere.
 A tale riguardo si conferma la costante attenzione riservata dal Gruppo Operativo Interforze, istituito presso la Prefettura di Belluno, al monitoraggio dei cantieri delle varianti olimpiche relativamente ai delicati profili della prevenzione amministrativa antimafia. In particolare, i lavori dei tre cantieri Anas di realizzazione delle tre varianti di Tai di Cadore, Valle di Cadore e San Vito di Cadore sono presidiati da uno specifico Protocollo di legalità, sottoscritto tra Anas e Prefettura di Belluno il 6 giugno 2023, che fino ad ora ha consentito alle singole Forze di Polizia di effettuare molteplici accessi ai cantieri al fine di prevenire possibili tentativi di infiltrazione della criminalità. In altrettante riunioni del GIA vengono periodicamente analizzate le risultanze delle relazioni delle FF.PP. in esito ai suddetti accessi, al fine di perseguire forme di prevenzione più efficaci e performanti. Al momento, si può ragionevolmente affermare che non sono stati rilevati elementi sintomatici di condotte atte a destare particolari allarmi riguardo l’eventuale inquinamento del sistema degli appalti.

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