CORTINA OSPITA IL “LABORATORIO ALTA QUOTA”: IL 20 AGOSTO LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DI UNA RICERCA D’ECCELLENZA
L’evento sarà l’occasione per illustrare i risultati del progetto di ricerca multisettoriale condotto sul ghiacciaio del Monte Bianco, che ha coinvolto istituzioni militari (in particolare il Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare), accademiche e realtà industriali
L’obiettivo del progetto è studiare gli adattamenti fisiologici umani al freddo estremo e sviluppare nuovi materiali efficienti per tali condizioni
Cortina d’Ampezzo, 16 agosto 2024 – Il pomeriggio del 20 agosto, prima presso il Lagazuoi EXPO Dolomiti e successivamente in Piazza Dibona a Cortina d’Ampezzo, avrà luogo il “Laboratorio Alta Quota”, un’occasione per presentare i risultati ottenuti dal “Campo Alta Quota 2023″ del Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare sul ghiacciaio del Monte Bianco, a oltre 4.000 metri di quota assimilabile. Questo evento, patrocinato da Fondazione Cortina, insieme alla Regione Veneto e alla Regione Valle d’Aosta, corona un progetto nato come momento addestrativo innovativo, che ha visto la partecipazione congiunta del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), delle Università di Bologna e di Milano e della Società Italiana di Medicina di Montagna.
Il Campo Alta Quota ha rappresentato una piattaforma unica di ricerca multisettoriale su cui accademici e militari hanno collaborato per affrontare le sfide poste dall’ambiente montano, che ha consentito di replicare le condizioni estreme tipiche dell’ambiente artico. In tal senso, il “laboratorio” in alta quota, organizzato e sviluppato con approccio scientifico, ha approfondito aspetti correlati con le scienze ambientali (elaborazione e integrazione delle rilevazioni complessive in ambito glaciologico ed ecologico, con il monitoraggio meteo nivologico), con la fisiologia clinica (come la quota e la temperatura producono effetti su cardio-vascolarità e pneumologia attraverso la raccolta dati e anamnesi individuali prima, durante e dopo l’attività) e con le scienze neurocognitive / human performances (lo studio dei condizionamenti ambientali – grande freddo – sui processi neurologici, valutando il deterioramento dei processi cognitivi).
Alcuni aspetti delle ricerche che verranno presentate a Cortina sono già stati condivisi attraverso l’abstract dello studio “Physical and cognitive fatigability during military training at high altitude”, presentato il 4 luglio a Glasgow, in Scozia. Questo studio, tra le altre cose, concorre per la premiazione nell’ambito del XV Congresso Nazionale organizzato dal SISMES (Società Italiana delle Scienze Motorie E Sportive), che si terrà a Chieti tra il 19 ed il 21 settembre 2024.
“Siamo molto lieti di contribuire alla divulgazione dei risultati di questo progetto, che aiuta a valorizzare la montagna a 360 gradi e che fornisce numerosi spunti di studio e riflessione – ha dichiarato Stefano Longo, presidente di Fondazione Cortina. Gli alpini sono un soggetto estremamente importante per questo territorio e, in generale, per l’Italia tutta. Con loro collaboriamo in maniera continuativa nel corso dell’anno: il loro supporto agli eventi che organizziamo offre un contributo preziosissimo alla buona riuscita delle attività”.
“Il Campo Alta Quota è un progetto importante, che ha evidenziato la rilevanza della collaborazione tra istituzioni militari, accademiche e industriali per analizzare come il corpo umano si adatta alle condizioni di freddo estremo e trovare nuovi materiali che funzionino efficacemente in tali ambienti – ha commentato il Generale di Brigata Alessio Cavicchioli, Comandante del Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare. Ringraziamo Fondazione Cortina per l’ospitalità, e la Regione del Veneto e della Valle d’Aosta per il loro supporto”.
Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo sostegno al progetto, affermando che “iniziative come queste sono fondamentali per continuare a esplorare le frontiere della ricerca e accelerare l’innovazione tecnologica. La sinergia tra realtà diverse permette di affrontare sfide complesse e di sviluppare soluzioni innovative che possono avere un impatto significativo in ambito scientifico, industriale e sociale”.