Consiglio provinciale, respinto l’odg di Futura Centrosinistra sull’uso dei Fondi di confine per la pista da bob
«La Provincia si è già espressa più volte sulla contrarietà a sostenere le spese di gestione della pista da bob di Cortina. La richiesta dell’odg di Futura Centrosinistra risulta quindi fuori focus, perché la competenza dei Fondi di confine è dei sindaci dei Comuni confinanti e contigui. A loro spetta la decisione. E noi vogliamo agire di conseguenza, insieme a loro». Con questa motivazione, espressa dal presidente della Provincia di Belluno, il consiglio provinciale ha respinto l’ordine del giorno presentato dal gruppo Futura Centrosinistra Bellunese in merito al possibile utilizzo dei Fondi di confine per le spese di gestione post-olimpica dell’impianto bob di Cortina. Hanno votato a favore i proponenti (Sindi Manushi, Simone Deola, Nicola Vieceli), contrari gli altri (Silvia Calligaro, Massimo Bortoluzzi, Alberto Peterle, Marzio Sovilla, Donatella De Pellegrin e il presidente Padrin); erano assenti Matilde Vieceli e Vanessa De Francesch.
In sede di dibattito, il presidente ha ricostruito la cronistoria della questione, a partire dal fatto che la Provincia non ha mai partecipato alla stesura della bozza di accordo per l’uso degli Fcc per la Legacy olimpica e di conseguenza non l’ha mai approvata, fino al funzionamento della gestione dei Fondi di confine, che spetta ai sindaci dei Comuni confinanti e contigui e non è in capo alla Provincia.
«In questo momento non sussistono le condizioni per poter approvare l’odg, in quanto da un lato richiede all’amministrazione di mettere in atto azioni già avviate, ma non ancora concluse (vedi la decisione dei sindaci di prima e seconda fascia, ma anche comunicazioni formali intercorse con la Regione e Simico in merito alla volontà di non partecipare con risorse proprie a spese di mantenimento e funzionamento dell’impianto di bob); e dall’altro lato chiede di esprimersi in ordine a temi che non attengono alla potestà diretta della Provincia ma che richiedono invece, come già esplicitato, il formarsi della volontà dei sindaci dei Comuni di prima e seconda fascia all’interno delle regole che disciplinano i Fondi Comuni confinanti, nell’intesa che, come sopra indicato, è stato avviato un percorso di confronto che ad oggi non risulta definito» ha detto il presidente Padrin. «La richiesta dell’ordine del giorno di fatto è fuori focus perché va oltre le competenze della Provincia. In sintesi, come ho avuto modo di dire più volte, i Fondi di confine sono uno strumento in mano ai sindaci di prima e seconda fascia. Solo con loro, insieme, si può decidere che utilizzo fare di queste risorse. È sempre stato così».
SOMME URGENZE
Il consiglio ha approvato all’unanimità anche due somme urgenze per dissesti idrogeologici. In particolare per un intervento da 17mila euro a Val di Zoldo (in via San Francesco , dove è stata sistemata una strada comunale su cui il maltempo del 12 luglio aveva provocato danni che rischiavano di riversarsi sulle case sottostanti e sul municipio); e per un intervento in località Altanon a Santa Giustina a seguito dei temporali di inizio luglio che avevano interrotto il collegamento con la frazione (valore 17mila euro). Approvato anche un accordo di programma con il Comune di Longarone per spostare sulla messa in sicurezza del versante a monte dello stadio un precedente contributo da 80mila euro concesso per la sistemazione idrogeologica.