Valle di Cadore, in fase di conclusione i lavori a Borgata Giau
Sono in fase di conclusione gli ultimi lavori di mitigazione del rischio idrogeologico a Borgata Giau (Valle di Cadore). La Provincia ha messo in campo tre somme urgenze negli ultimi mesi, per un investimento complessivo di quasi 500mila euro, con l’obiettivo di ridurre il più possibile il rischio di colate di fango provenienti dal versante a monte dell’abitato.
Il problema si è presentato a inizio dicembre 2020, in concomitanza con le abbondanti piogge che hanno investito tutto il Bellunese. Tra il 5 e il 9 dicembre una frana liquida di terra e acqua si era riversata sulle case e sulla strada comunale.
«Il problema è originato da un impluvio naturale, che non ha dato problemi fino allo scorso dicembre. Poi a causa di alcuni movimenti a monte, si è creata la prima colata di fango» spiega il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi. «Siamo intervenuti subito con una prima somma urgenza, a cui ne sono seguite altre due, per il ripresentarsi del problema in primavera».
In totale, la Provincia è intervenuta tre volte sul versante di Borgata Giau, per lo sgombero del materiale e la pulizia dell’area di accumulo, per la risagomatura del versante, ma soprattutto per la realizzazione di importanti opere di mitigazione del rischio. In particolare, è stato creato un drenaggio delle acque, con moderazione di un tratto di canale, per impedire che le piogge trascinino a valle materiale e terra. Sono stati costruiti nuovi argini e terre rinforzate per stabilizzare il pendio.
Nei giorni scorsi il presidente della Provincia e due consiglieri sono stati in sopralluogo sul cantiere, in via di conclusione. «Siamo ai dettagli finali: i lavori saranno conclusi entro fine mese – continua il consigliere delegato Bortoluzzi -. L’investimento è stato importante, ma indispensabile per il Comune di Valle di Cadore e i suoi abitanti. Come sempre, la Provincia interviene anche nelle aree più periferiche, dove i problemi di natura idrogeologica incidono maggiormente sullo spopolamento della montagna».