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Verso mezzogiorno l’elicottero di Dolomiti Emergency è intervenuto lungo la Ferrata Aglio al Bus de Tofana, per un escursionista che si era fatto male a una gamba. Il 40enne polacco, che si trovava con un amico, era scivolato per alcuni metri, riportando un taglio al polpaccio. Con il compagno aveva quindi raggiunto la grande cengia un centinaio di metri sopra il Bus de Tofana, a quota 2.850 metri, dove, a poca distanza è stato poi sbarcato in hovering il tecnico di elisoccorso. Dopo aver verificato le sue condizioni, l’uomo è stato caricato a bordo per essere trasportato all’ospedale di Cortina. In una seconda rotazione, con la stessa modalità, sono stati presi a bordo il soccorritore e il secondo escursionista illeso, lasciato in seguito al Rifugio Dibona.
Poco prima delle 14 una squadra del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cortina è stata attivata per un infortunio non distante il Lago di Limides. Passeggiando con il marito lungo la mulattiera, a una cinquantina di metri di distanza dal lago, un’escursionista si era infatti procurata un sospetto trauma alla caviglia. Raggiunta dai soccorritori in fuoristrada, P.R., 54 anni, di Varedo (MB), è stata accompagnata sul Falzarego da dove si è allontanata con i propri mezzi. Poco prima delle 16 il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina ha effettuato un secondo intervento, in aiuto di una turista finlandese 53enne. La donna stava percorrendo da sola il sentiero 214 della Val Orita quando, giunta in un tratto ghiaioso, si è impaurita e non è più stata in grado di proseguire. Una volta da lei, ormai quasi alla fine del percorso, la squadra la ha accompagnata a valle e poi alla residenza di villeggiatura.
Attorno alle 15 invece la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino della Val Biois, poiché, mentre scendeva con il marito dal Rifugio Bottari, un’escursionista di Ferrara, M.Z., 62 anni, si era slogata la caviglia sui ciottoli della strada. Tre soccorritori sono arrivati in fuoristrada da lei, la hanno caricata a bordo e trasportata assieme al marito alla loro auto. La coppia si è poi recata da sola in pronto soccorso.
“Al di là dei consigli di buon senso”, sottolineano dal Soccorso Alpino, “che non ci stancheremo mai di esprimere, non possiamo che ricordare a tutti la necessità di una cultura di base della montagna: necessaria prima di intraprendere qualsiasi cammino, fondamentale per quelli impegnativi come può essere una ferrata. Un avvicinamento graduale, che implica allenamento, conoscenza dei propri limiti (vedi paura del vuoto), percezione dei rischi, vicinanza all’ambiente, imparare a rinunciare”.