TRE CIME: ALPINISTA PRECIPITA E PERDE LA VITA, DIFFICILE IL RECUPERO
Un alpinista è precipitato ieri circa 300 metri dalla Ovest, delle Tre Cime di Lavaredo, perdendo la vita. Molto impegnativo e lungo l’intervento di recupero. Attorno alle 12.30 la Centrale del Suem è stata attivata dai quattro compagni di un alpinista del ’66 di San Candido (BZ), che, durante la discesa lungo la normale, meno di cento metri sotto la vetta, è inciampato lungo una cengia cadendo tra le rocce. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore arrivato sul posto, ha trovato gli amici che hanno indicato all’equipaggio il punto della caduta. Abbassandosi di quota lungo la verticale, i soccorritori hanno visto alcuni oggetti e poi individuato lo zaino in una stretta fessura lunga un’ottantina di metri, impossibile da avvicinare con l’elicottero, nemmeno utilizzando un verricello. Calato su una cengetta soprastante la fessura il tecnico di elisoccorso, l’eliambulanza è volata imbarcare 4 soccorritori, del Soccorso alpino di Auronzo e della Guardia di finanza in supporto alle operazioni, per poi sbarcarli con il verricello dove si trovava il tecnico di elisoccorso, che nel frattempo aveva preparato l’ancoraggio per le corde fisse. I soccorritori, attrezzato il percorso, sono quindi scesi fino a raggiungere lo zaino e più sotto ancora il corpo senza vita dell’uomo.Il corpo dell’alpinista si trovava in una stretta fessura tra la Cima Ovest e la Torre Comici.La salma è stata imbarellata, sollevata di una ventina di metri e portata in un punto dove è potuto avvenire il recupero con un verricello di una settantina di metri. Il corpo è stato quindi trasferito a valle. I 4 soccorritori rimasti in parete sono risaliti fino alla cengetta, per poter essere recuperati in una seconda rotazione dall’elicottero.