In funzione il nuovo depuratore di Borca di Cadore
Sono in dirittura d’arrivo i lavori di Bim Gsp per la costruzione del nuovo impianto di depurazione a servizio dell’intero Comune di Borca di Cadore. In questi giorni, infatti, è in corso la realizzazione del tetto per la copertura della struttura che ospita al suo interno diversi comparti per il trattamento delle acque reflue provenienti dalla rete fognaria locale. L’impianto, in esercizio già da qualche mese e ubicato in località Salieto, in prossimità del ponte di Villanova, ha una potenzialità di 4.500 abitanti equivalenti e tratta mediamente dai 450 metri cubi di reflui al giorno, in bassa stagione, ai circa 900 in alta stagione, quando è maggiore la presenza turistica e il carico in rete. E’ dotato di una doppia linea di trattamento delle acque reflue, per garantire sempre massima funzionalità ed efficienza, anche nei periodi di picco, e dispone di un sistema di disinfezione a raggi UV a garanzia della qualità dell’acqua restituita in natura. L’intervento, del valore di circa 4,5 milioni di euro, è stato cofinanziato dalla Regione Veneto per 1,1 milioni di euro e dal Consiglio di Bacino Dolomiti Bellunesi per 280 mila euro.
“I vantaggi di quest’opera sono molteplici – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Gsp – . In primis, l’efficienza nel trattamento: rispetto al vecchio sistema a fitodepurazione, smantellato in fase di costruzione dell’attuale opera, oggi il territorio di Borca dispone di un depuratore all’avanguardia, con un processo a tecnologia evoluta e soprattutto centralizzato, quindi a servizio di tutto il territorio. Ne consegue che anche la qualità dell’acqua restituita in natura, in questo caso nel torrente Boite, sia indubbiamente elevata, aspetto di rilievo se pensiamo alla peculiarità turistica del territorio, nel cuore delle Dolomiti patrimonio Unesco. Durante la costruzione dell’impianto sono state posate anche nuove tratte fognarie: altro beneficio di rilievo questo, che ha permesso di aumentare la capacità di convogliare a depurazione le acque di scarico prodotte giornalmente dalle utenze civili e produttive. Non ultima, l’annosa questione dell’infrazione europea pendente sull’agglomerato di Borca: con il processo di collaudo, che andrà a concludersi la prossima primavera, si risolverà definitivamente anche questo problema”.
“Questo cantiere – spiega Bortolo Sala, sindaco di Borca di Cadore – ha purtroppo attraversato molteplici vicissitudini: dalla frana di Cancia, che ha reso necessaria la riprogettazione dell’opera, al fallimento della ditta affidataria dei lavori e conseguente subentro nelle attività di un’altra impresa, alla pandemia fino all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Oggi siamo finalmente alle battute finali: ringrazio, per questo, Gsp, la Regione Veneto e il Consiglio di Bacino per aver creduto nel progetto e per aver destinato preziose risorse al nostro Comune, perché è anche grazie a queste opere che valorizziamo la montagna bellunese e miglioriamo la vita delle comunità che la popolano”.