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San Pietro di Cadore (BL), 27 – 08 – 19
Ieri attorno alle 18 il Soccorso alpino della Val Comelico è stato allertato per il mancato rientro di una quarantasettenne di San Pietro di Cadore (BL) dalla Val Visdende. La donna, che aveva contattato la madre alle 14.30 in stato confusionale, le aveva detto di trovarsi tra San Pietro e Costalta. Poi non c’erano state altre comunicazioni, essendo la zona priva di copertura telefonica. Il fratello era subito partito a cercarla, ma non riuscendo a rinvenire la sua auto aveva lanciato l’allarme. Una volta ritrovata la macchina, 500 metri sotto il bivio di Cianison, sono partite le squadre di soccorritori, Sagf, Vigili del fuoco e Carabinieri, che hanno iniziato a battere a tappeto le strade e i boschi circostanti. Attorno alle 22 la donna è stata poi ritrovata, 200 metri sopra la strada, trasportata all’ambulanza e accompagnata all’ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso. Presente anche il Centro mobile di coordinamento.
San Vito di Cadore (BL), 26 – 08 – 19
Attorno alle 13.30 alcune persone che si trovavano al Bivacco Slataper hanno contattato il 118 dopo aver visto un parapendio precipitare sulla Croda Marcora. Il pilota, J.M., 34 anni, polacco, che aveva avuto problemi nella fase di decollo, era finito contro la parete 30 metri sotto la cima, rimanendo appeso per la vela a 2.500 metri di altitudine. Grazie al materiale alpinistico che portava con sé, si era subito assicurato alla roccia. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore arrivato sul posto, ha sbarcato in hovering più in quota il tecnico di elisoccorso, per evitare che la turbolenza dei rotori gonfiasse la vela. Il tecnico si è quindi portato sulla verticale e ha iniziato a predisporre gli ancoraggi, mentre.l’eliambulanza volava a imbarcare due volontari del Soccorso alpino di San Vito di Cadore in supporto alle operazioni. Il soccorritore si è calato una trentina di metri e ha raggiunto il pilota. Dopo aver verificato che fosse tranquillo, è risalito, ha ripiegato la vela e la ha inserita nel saccone. L’elicottero è poi tornato e ha recuperato con un verricello di 35 metri il tecnico di elisoccorso e l’infortunato, che aveva riportato un probabile trauma alla caviglia, per trasportarli a San Vito, dove l’equipe medica gli ha prestato le prime cure. L’eliambulanza è infine tornata sul Marcora, ha imbarcato i due soccorritori, li ha riportati a valle ed è decollato in direzione dell’ospedale di Belluno.
Cortina d’Ampezzo (BL), 26 – 08 – 19
Alle 13 circa il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato per un bambino di 9 anni di Venezia che si era tagliato un dito. Una squadra ha raggiunto in jeep il Rifugio Palmieri, dove si trovava il piccolo infortunato, e lo ha accompagnato all’ospedale.
Sospirolo (BL), 26 – 08 – 19
Questa notte alle 2.15 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Belluno per un escursionista non rientrato da un lungo giro impegnativo in Valle del Mis. L’uomo, E.P., 41 anni di Camposampiero (PD), era partito in mattinata e aveva lasciato detto alla sorella l’itinerario ad anello che era intenzionato a fare. Lei, non vedendolo rientrare, preoccupata aveva lanciato l’allarme. Una squadra si è portata alla Soffia, dove i Carabinieri avevano ritrovato l’auto parcheggiata, per raccogliere assieme ai Vigili del fuoco tutte le informazioni utili. Un soccorritore e un vigile del fuoco sono quindi partiti in jeep per portarsi all’imbocco del sentiero, che hanno poi iniziato a percorrere chiamando a voce l’uomo, dal momento che tutta la zona è senza copertura telefobica. Nel frattempo veniva organizzata la ricerca a partire dalle prime luci, con il ritrovo alle 6 del Soccorso alpino di Belluno e Feltre con unità cinofile, Centro mobile di coordinamento e altre Stazioni contermini in arrivo, Vigili del fuoco, Soccorso alpino della Guardia di finanza e, alle 8, con il sorvolo dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Due squadre sono quindi partite per perlustrare nei due sensi opposti il giro ad anello. Per fortuna alle 7.30 l’escursionista, che stava bene, è arrivato alla macchina. Essendosi attardato sul sentiero, aveva preferito fermarsi col buio in una casera. Ai soccorritori ha riferito che nella notte aveva sentito i richiami e aveva provato a rispondere. L’allarme è quindi cessato e le squadre sono state fatte rientrare.