GLI INTERVENTI ESTIVI DEL SOCCORSO ALPINO DELLA GUARDIA DI FINANZA.
Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, al pari degli altri comparti del Corpo, è al servizio dei cittadini e testimonia la profonda solidarietà umana dei suoi appartenenti, quotidianamente messa in campo anche a rischio della propria incolumità fisica ed in condizioni ambientali particolarmente avverse.
Durante la stagione estiva appena conclusa, i militari delle due Stazioni di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) dipendenti dal Comando Provinciale Belluno hanno complessivamente effettuato n.54 interventi, a fronte dei quali sono state soccorse n.40 persone di cui n.14 di nazionalità straniera (Germania, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Svezia) ed è stato effettuato il recupero di n.7 salme.
Di tali attività, la maggior frequenza è stata registrata nelle zone a più ampio richiamo turistico ed alpestre delle Dolomiti Bellunesi, consentendo il salvataggio di numerose vite umane: gli interventi si sono spesso svolti in scenari operativi oltremodo ostili, quali pareti rocciose di elevatissimo grado di difficoltà per l’arrampicata, ghiacciai e sentieri d’alta quota, talvolta in condizioni metereologiche particolarmente avverse ed in orari notturni.
Le coraggiose azioni a beneficio degli escursionisti, spesso vittime di gravi infortuni, sono state principalmente portate a termine, rispettivamente, sui versanti del gruppo delle Tofane/Cinque Torri dalla Stazione di Cortina d’Ampezzo e nel comprensorio delle Tre Cime di Lavaredo dalla Stazione di Auronzo di Cadore, talvolta anche travalicando i confini regionali.
Gli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza sono militari altamente specializzati, che ottengono la qualifica di “Tecnico di Soccorso Alpino” dopo il superamento di rigorose prove selettive ed un impegnativo programma formativo presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo.
Il particolare addestramento effettuato presso il Reparto di formazione consente loro, una volta assegnati alle Stazioni operative, di poter lavorare con professionalità e sicurezza in ogni scenario montano e di cooperare efficacemente con gli altri enti deputati al soccorso.
Numerose sono state, infatti, anche le collaborazioni con i dispositivi provinciali per la ricerca di persone disperse, soprattutto mediante l’impiego delle unità cinofile.
Per assicurare la necessaria prontezza operativa, i Finanzieri del Soccorso Alpino, anche dopo il periodo di formazione, devono mantenere un costante ed elevato livello addestrativo.
In tale scenario operativo, infine, riveste fondamentale importanza il protocollo di intesa siglato tra il Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza ed il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (S.A.S.V.) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (C.N.S.A.S.) per il coordinamento del servizio di soccorso alpino nel territorio della Regione Veneto, con il quale entrambe le parti, nel pieno interesse della collettività, hanno inteso rafforzare la collaborazione nelle attività operative di soccorso ed elisoccorso e nei relativi meccanismi di attivazione, anche attraverso la razionalizzazione dell’impiego delle risorse umane e strumentali a disposizione, perseguendo in unità d’intenti gli obiettivi della massima efficienza, tempestività e sicurezza nelle attività operative poste in essere. Nondimeno, analoga quotidiana collaborazione viene costantemente fornita dagli operatori del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica 118 (S.U.E.M.) della U.L.L.S.1 Dolomiti, assolvendo quotidianamente agli specifici incarichi di competenza in piena sinergia con tutti gli attori del soccorso alpino.
I Finanzieri del S.A.G.F., peraltro dotati di mezzi ed attrezzature all’avanguardia e appoggiati dalla componente elicotteristica della Sezione Aerea della Guardia di finanza di Bolzano, assicurano anche le necessarie funzioni di Polizia Giudiziaria “di Montagna” nei casi in cui, dalla dinamica degli incidenti, possano essere ravvisati eventuali elementi di interesse penale.