LOTTA AL DISSESTO IDROGEOLOGICO: CONCLUSI 11 INTERVENTI.
Si sono chiusi nelle settimane scorse alcuni piccoli interventi di messa in sicurezza del territorio provinciale. Undici cantieri di sistemazione di piccole frane e smottamenti superficiali che erano emersi subito dopo la tempesta Vaia.
«Si tratta di operazioni in alcuni casi minime, semplici riprofilature di scarpate o posa di reti metalliche, ma comunque importantissime per le comunità locali, perché vanno a risolvere fenomeni di dissesto – commenta il consigliere provinciale delegato alla Difesa del Suolo, Massimo Bortoluzzi -. Si tratta del primo step di una serie di interventi commissariali inseriti nella ricostruzione post-Vaia, eccetto un intervento eseguito in somma urgenza con fondi provinciali derivanti dai canoni idrici. La missione della Provincia è dare sicurezza a tutto il territorio e non trascurare neppure i più piccoli problemi. Anche perché intervenire su quella che oggi è una frana limitata significa risparmiare risorse ed evitare che il fenomeno possa aggravarsi. È questo lo spirito con cui i tecnici del settore Difesa del Suolo sono intervenuti tra l’Alpago, il Cadore e l’Agordino».
La somma complessiva di spesa degli undici cantieri di messa in sicurezza si aggira sui 530.000 euro. L’intervento più consistente, chiuso prima della nevicata dei giorni scorsi, è quello di Davedino (in Comune di Livinallongo), dove l’unica via di accesso alla frazione era stata interessata da una frana. Il ripristino delle condizioni di sicurezza della carreggiata e il consolidamento del versante hanno visto un investimento con fondi propri da parte della Provincia di circa 250.000 euro.
Altri due interventi sono stati portati avanti a Chies d’Alpago, per un valore di circa 60.000 euro. Si tratta di una sistemazione in località Alpaos (con impianto di strutture metalliche di contenimento di una scarpata) e di una stabilizzazione di versante in località Codenzano. I tecnici sono intervenuti anche a Tambre, località Sora Lavina, per sistemare una frana superficiale che minacciava la strada di accesso a un’abitazione, a monte del torrente Borsoia.
Tre le operazioni condotte a Santo Stefano di Cadore: lavori di drenaggio superficiale hanno consentito di risolvere una piccola frana a Costalissoio e di sistemare un dissesto che insisteva su Piazza Santissima Trinità, mentre in località Casada è stato ripristinato un versante dove stava iniziando un piccolo movimento franoso.
A Zoppé la Provincia ha sistemato la frana che minacciava la strada provinciale e il monumento ai caduti; inoltre, in località La Vara ha realizzato una struttura contenitiva in pietrame e legname per eliminare un dissesto superficiale. A San Pietro di Cadore il cantiere è stato più consistente: per eliminare la frana di via San Pietro, è stato necessario costruire una gabbionata, con tanto di intervento di drenaggio. Infine, a Gosaldo, in località Renon, è stata posata una rete metallica per ricomporre lo smottamento di una scarpata.