LUGLIO DA RECORD PER I MUSEI DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ DI CADORE: OLTRE 1300 VISITATORI
La Casa natale di Tiziano Vecellio dal 18 luglio ospita la mostra – dossier Venezia in Cadore 1420 – 2020, il Museo archeologico espone stabilmente le testimonianze del passato del territorio cadorino: il numero delle visite del mese scorso eguaglia quello del medesimo periodo dello scorso anno, quando era in corso l’esposizione L’enigma dell’autoritratto del 2019.
Numeri importanti per i visitatori dei musei della Magnifica Comunità di Cadore, la Casa natale di Tiziano Vecellio e il Museo archeologico di Pieve di Cadore, Belluno: nel mese di luglio sono stati registrati ben 1313 accessi, un numero che, nonostante il periodo particolarmente difficile e le limitazioni imposte dalla normativa anti Covid-19, eguaglia quella del luglio 2019 (1358 visitatori), quando era in corso l’apprezzatissima mostra Tiziano. L’enigma dell’autoritratto.
L’evento che in questa estate svolge la funzione di volano è di certo la mostra dossier Venezia in Cadore 1420 – 2020, allestita nella Casa natale di Tiziano Vecellio e aperta fino al 28 settembre 2020. Un’esposizione fortemente voluta dalla Magnifica Comunità di Cadore e realizzata in collaborazione con il Comune di Pieve di Cadore e la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, ma anche con la Biblioteca Civica di Belluno e la Biblioteca Storica Cadorina di Vigo, con la consulenza scientifica della Soprintendenza area metropolitana Venezia e province Belluno Padova Treviso e con il determinante sostegno dalla Regione Veneto, di Cortina Banca e della Fondazione Cariverona. La mostra valorizza il legame secolare tra il Cadore e la Serenissima, che si concretizza il 31 luglio 1420 con la concessione del Privilegio ducale, un particolare meccanismo di integrazione nello Stato veneziano nel corso della sua espansione in terraferma.
Le fonti originali, la ricostruzione storica, i simboli e le opere degli artisti che celebrano il patto di fedeltà, culminano nel dipinto di Cesare Vecellio, cugino di secondo grado del più celebre Tiziano, La dedizione del Cadore a Venezia (1599), restaurato per l’occasione dal laboratorio di Mariangela Mattia di Belluno, assieme ad altre sei opere, allo stemma ligneo settecentesco e al gonfalone della Magnifica Comunità. Testimonianze e opere tracciano un percorso storico e artistico, ma anche di riflessione identitaria e territoriale che si snodano lungo sei secoli, fino ai giorni nostri.
Per l’occasione è stato prodotto anche un volume di approfondimento pubblicato dall’Ente cadorino e da Antiga Edizioni in vendita presso il Museo.
Il biglietto d’ingresso unico per i Musei della Magnifica Comunità di Cadore ha permesso ai visitatori di scoprire o riscoprire anche le testimonianze del passato cadorino più antico, custodite nel Museo archeologico cadorino, che ha sede nel Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore.
“Questo sorprendente risultato, emerso in una stagione particolare come quella che stiamo vivendo, – afferma il presidente della Magnifica Comunità di Cadore Renzo Bortolot – è frutto di anni di lavoro, durante i quali l’Ente ha saputo intraprendere percorsi di collaborazione con varie istituzioni e investire nella ricerca, in importanti esposizioni e nella promozione culturale. Abbiamo continuato a lavorare anche nel corso della primavera, consapevoli del nostro ruolo strategico per la cultura nel settore turistico e anche quando era difficile immaginare una riapertura museale. Siamo convinti che uno dei possibili sviluppi del Cadore sia legato al turismo culturale, un turismo che possa valorizzare l’arte, la storia e l’identità di questo territorio”.