A seguito delle copiose nevicate degli ultimi giorni, su richiesta delle prefetture e attraverso la Regione Veneto, ieri il Soccorso alpino e speleologico Veneto è stato attivato per rispondere a situazioni di emergenza nei territori montani. Tecnici del Soccorso alpino di Arsiero e Asiago sono intervenuto nel pomeriggio sul Monte Corno, a Calvene (VI), hanno accompagnato con motoslitte e sci d’alpinismo gli operatori dell’Enel, chiamati a ripristinare un guasto sulla linea elettrica. Una squadra di Asiago è poi stata inviata a Forte Corbin, nel comune di Cogollo del Cengio (VI) a recuperare sempre con le motoslitte il personale di Terna che, trasportato in elicottero per un’interruzione sull’alta tensione, non era potuto rientrare a causa della scarsa visibilita che aveva impedito il ritorno del velivolo. Il Soccorso alpino di Verona ha accompagnato i tecnici di e – distribuzione da Due Pozze, a San Zeno di Montagna (VR), aprendo la strada con il quad e poi con gli sci d’alpinismo per raggiungere i piloni tra il Rifugio Fiori del Baldo, rimasto senza luce, e le Creste di Naole, per effettuare la straordinaria manutenzione. Una squadra si è poi portata al Rifugio per verificarne le ripristinate funzioni.
Le Stazioni del Soccorso alpino di Auronzo, Alpago, Pieve di Cadore si sono affiancate al Soccorso alpino della Val Comelico a Santo Stefano di Cadore (BL), per provvedere allo sgombero della neve sui tetti di edifici pubblici e vecchi, nonché per liberare i camini dal peso e ripulire falde lato strada incombenti sulla viabilità principale.
Oggi riprenderà la pulizia dei tetti su indicazioni del Centro operativo dell’Unione montana.
“Le procedure per la dichiarazione dello Stato di Crisi sono già state avviate. Quanto prima firmerò l’atto formale”.
Lo annuncia il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in relazione alla difficile situazione causata sulla montagna veneta dalle abbondanti nevicate di questi giorni.
“Da varie aree – aggiunge Zaia – giungono notizie di gravissimi disagi e vari danni a strade, infrastrutture e edifici. Siamo di fronte all’ennesima ondata eccezionale di maltempo per la quale procederemo in fretta alla conta dei danni per arrivare anche alla richiesta di dichiarazione dello Stato di Calamità Nazionale”.
“La montagna veneta, già alle prese con i gravi danni causati dalla chiusura degli impianti a causa del Covid – conclude Zaia – dovrà essere ulteriormente aiutata e ristorata per questo nuovo violento attacco del maltempo”.