IL GIRO D’ITALIA 2021 A MAGGIO IN VENETO. PRESENTATA OGGI LA CORSA ROSA A VERONA, CITTADELLA E CORTINA.
Storia, cultura, arte, territorio, spettacolo sportivo e difficoltà tecniche. C’è davvero tutto, quest’anno, nella parte veneta del Giro d’Italia di ciclismo 2021, che toccherà le città di Verona, Cittadella e Cortina d’Ampezzo.
Le tappe venete della corsa rosa sono state presentate oggi alla stampa, in videoconferenza, alla presenza del Presidente della Regione, Luca Zaia, del Direttore del Giro, Mauro Vegni, alla Presenza dei Sindaci Federico Sboarina (Verona), Luca Pierobon (Cittadella) e Gianpietro Ghedina (Cortina).
Il Giro entrerà il Veneto il 21 maggio, con la tredicesima tappa da Ravenna a Verona, dedicata a Dante Alighieri (sepolto a Ravenna e per alcuni anni del suo esilio vissuto a Verona) nel settecentesimo anniversario della morte. Salvo soprese, la classica tappa per velocisti con un finale veloce e spettacolare lungo le strade del capoluogo scaligero.
Il giorno dopo, sabato 22 maggio, Cittadella ospiterà il via di una tappa molto dura, che attraverserà il Veneto per 70 chilometri fino a Conegliano, con arrivo in Friuli sul Monte Zoncolan, rinvigorendo la sua fama di “città ciclistica”, dopo aver ospitato i campionati italiani 2020 e altre tappe dei giri precedenti.
Un giorno di attesa, ed ecco, lunedì 24 maggio, a chiusura della seconda settimana di corsa, la Sacile-Cortina, il classico tappone dolomitico con le scalate del Passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, del Passo Pordoi (Cima Coppi di quest’anno, il punto più alto toccato dalla corsa) e del Passo Giau da dove inizierà la picchiata verso il traguardo di Cortina.
“Non c’è Veneto senza il Giro e non c’è il Giro senza il Veneto – ha esordito Zaia – ma da oggi vien da dire che non c’è il Giro senza Mauro Vegni e non c’è Mauro Vegni senza il Giro, tali e tante sono le capacità organizzative, la collaboratività e la sensibilità territoriale del direttore. Lavorando con spirito di squadra abbiamo portato in Veneto anche quest’anno momenti di altissimo valore, sportivo sì, ma anche promozionale e d’immagine, con mezza Italia attaccata al televisore, tanti appassionati sulle strade, che sapranno rispettare tutte le regole di sicurezza anti Covid, decine e decine di Nazioni collegate. Uno spot meraviglioso nel quale però è tutto vero, niente è in alcun modo ritoccato, con pianure, colline, montagne, città storiche, ambienti naturali come straordinario anfiteatro di una delle fatiche sportive più massacranti”.
Zaia non ha mancato di guardare al futuro, assicurando che il Veneto “sarà protagonista anche dell’edizione 2022” e, rivolto a Vegni, chiedendo che “L’anno prossimo torni in Veneto una cronometro importante e che si possa pensare “a un nuovo suggestivo arrivo finale come fu quello all’Arena di Verona”.
LE TAPPE VENETE
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Nel ricordo di Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario dalla morte, il 21 maggio è prevista la 13° tappa da Ravenna, dove il Sommo Poeta è sepolto, a Verona, dove il poeta trascorse alcuni anni del suo esilio, e i riferimenti alla città, alla sua storia, ai suoi luoghi e tradizioni all’interno della Divina Commedia sono numerosi.
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Tappa di pianura, si parte da Ravenna (vicino alla tomba del Poeta) per percorrere tutta la pianura fino a Verona. Si transita anche da Bagnolo Po, terra di Learco Guerra che 90 anni fa indossò la prima Maglia Rosa della storia.
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Sabato 22 maggio, la 14° tappa con partenza da Cittadella, è il giorno del temuto Monte Zoncolan (Udine).
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Prima delle tappe di alta montagna del secondo fine settimana. Presenta solo la salita di Monte Rest lungo il percorso, ma il finale è durissimo. Si scala lo Zoncolan dal versante di Sutrio (l’unica volta che fu affrontato da quel versante risale al 2003 con la vittoria di Gilberto Simoni) che presenta negli ultimi 2 km pendenze che toccano il 25/27% nel drittone finale appena prima del traguardo.
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La 16° tappa Sacile – Cortina d’Ampezzo, di lunedì 24 maggio, chiuderà la seconda settimana. È il tappone Dolomitico con il Passo Fedaia, il Passo Pordoi e il Passo di Giau prima del traguardo nella città che ospiterà nel 2026 le Olimpiadi Invernali.
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Con 212 km e 5700 m di dislivello sarà la tappa più impegnativa dell’intero Giro.
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Poco dopo la partenza di sale al Cansiglio (attraverso il passo della Crosetta da Vittorio Veneto) per scendere su Belluno e dopo Agordo affrontare in sequenza i Passi Fedaia (la Marmolada che consegnò a Pantani la Maglia Rosa 1998 – Montagna Pantani), Pordoi (cima Coppi) e Giau con la lunga e impegnativa discesa fino a Cortina d’Ampezzo.
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